Alzi la mano chi dei nostri lettori non ha mai visto il film del 2014 “Smetto quando voglio” dove un gruppo di brillanti – ma un po’ sfortunati – ricercatori universitari cerca di uscire da una precaria situazione lavorativa producendo e spacciando smart drugs.
Nel film del giovane regista Sydney Sibilia, il ricercatore neurobiologo Pietro Zinni ( il protagonista della storia interpretato ottimamente da Edoardo Leo) così introduce il concetto di smart drugs:
“In Italia una droga per essere definita tale dev’essere censita nell’elenco delle molecole illegali del Ministero della Salute. Cocaina, eroina, anfetamina, metadone, ecstasy e più o meno altre 200 molecole fanno parte di quell’elenco. Se una molecola non è in quella tabella allora la puoi produrre, la puoi assumere, ma soprattutto la puoi vendere…”
Cosa c’è di vero in questa definizione “cinematografica”?
Andiamo a vederlo insieme, per cui… segui Mr.Gold alla scoperta del mondo affascinante e controverso delle smart drugs!
Mr.Gold si è appassionato al mondo delle Smart Drugs dopo aver letto il libro di Vasilij Mitrokhin “DEEP WEB – COME VENDERE E ACQUISTARE NEL LATO OSCURO DELLA RETE” di cui si consiglia la lettura.
Una definizione … smart!
Volendocela un po’ tirare dovremmo usare il termine nootropi, un termine derivante dalle parole greche “nous” ( mente, intelletto) e “tropein” (cambiare, mutare ): in realtà si parla sempre di smart drugs, ovvero sostanze che permetterebbero di potenziare le capacità cognitive del nostro cervello.
Come sostiene il protagonista di “Smetto quando voglio “ il concetto di Smart Drugs si riferisce al fatto che, sebbene sia in vigore una legge che proibisce il consumo, la detenzione e lo spaccio di sostanze stupefacenti, è comunque possibile acquistare e detenere prodotti di origine vegetale che contengono gli stessi principi attivi, poiché non sono ancora inclusi nelle tabelle delle sostanze stupefacenti e psicotrope
Le smart drugs sono infatti preparati di origine naturale o sintetica, che contengono vitamine, principi attivi di estratti vegetali – tra cui i più diffusi sono l’efedrina, la caffeina, la taurina ma anche sostanze con caratteristiche allucinogene – in grado di aumentare il potenziale cerebrale, le capacità di apprendimento e memoria oltre alle performance fisiche di chi le assume ed anche di fornire effetti psichedelici con “visioni sensoriali ed allucinogene” particolari.
Tali sostanze sono disponibili – come vedremo meglio dopo – nei cosiddetti “smart shop”, online (soprattutto nel Deep Web) ma anche in farmacia!
Se quest’ultimo luogo può stupire qualcuno, in realtà lo stupore verrebbe meno se viene considerato che in alcuni casi queste sostanze sono nient’altro che medicinali usati per trattare persone affette da difficoltà di apprendimento o malattie degenerative (Alzheimer, Parkinson etc.).
Bene, questi sono alcuni concetti fondamentali per comprendere le basi dell’argomento, ma siamo sicuri che la vostra curiosità va ben oltre, per cui non vi rimane che proseguire nella lettura …
Tutto quello che avreste voluto sapere sulle smart drugs ( ma non avete mai osato chiedere)
Se ancora una volta cogliete spunti cinematografici, fatevene una ragione: chi scrive è un cinefilo convinto, amante appassionato di quel geniaccio di Woody Allen…
Ma non siamo qui certo per discutere di cinema, per cui… andiamo al sodo e vediamo insieme quali sono le smart drugs più conosciute e diffuse
Quali sono e come funzionano
Partiamo da una premessa fondamentale: l’elenco potrebbe essere potenzialmente infinito ( come infinite sono le sostanze contenenti principi attivi “stimolanti” per la mente) ma ovviamente non è nostro obiettivo nè rientra nelle nostre competenze redarre una ” enciclopedia delle smart drugs”.
Cerchiamo quindi di darci un metodo. usando come criteri di riferimento:
- la modalità di consumo
- le classi chimico-fisiche di appartenenza
Per quanto riguarda la classificazione dei prodotti smart per modalità di consumo i prodotti commercializzati negli smart shop possono essere ulteriormente suddivisi tra pillole, gocce, bevande (alcoliche o energetiche), “canne” preparate con erbe aromatiche,decotti, infusi etc.
Molto diffusi sono anche i profumatori ambientali e gli incensi consumati con il supporto di alcuni strumenti quali bong, vaporizzatori, etc.
Per quanto riguarda invece la suddivisione per classi chimico-fisiche di appartenenza (niente paura, non occorre una laurea in Chimica per proseguire nella lettura ) consideriamo queste categorie:
- Prodotti caffeinici: la caffeina è la sostanza psicoattiva più usata in tutto il mondo, a tutti gli effetti la prima smart drug naturale esistente.
Alcaloide naturale presente nelle piante di caffè, cacao, tè, guaranà e mate, svolge un’azione stimolante sul sistema centrale nervoso venendo utilizzata come ingrediente base di numerosi prodotti, tra i quali anche i cosiddetti “energy drinks”.
Gli effetti sono noti: la caffeina migliora la concentrazione e la memoria,aumenta le quantità di dopamina ed adrenalina nel corpo, influendo positivamente sul nostro umore;
- Prodotti efedrinici: l’efedrina è un alcaloide naturale presente nelle piante dell’Ephedra, con una struttura chimica molto simile a quella delle metamfetamine.
Viene utilizzata in numerosi integratori alimentari commercializzati per perdere peso o migliorare le prestazioni atletiche.
Torneremo in modo più dettagliato su questi prodotti nel mini-paragrafo successivo che riguarda gli effetti collaterali; - Afrodisiaci: si tratta di estratti vegetali con effetti psicoattivi cui sono attribuite proprietà afrodisiache, come nel caso della Damiana, l’Acanthea virilis, il Lepidium mejenii e la Corynenthe yohimbee;
- Eco-drugs: si tratta di sostanze psicoattive di origine vegetale, che non vengono sintetizzate in laboratorio.
Queste sostanze fanno riferimento ad antichi riti di culture passate
Un esempio classico è la Salvia Divinorum, un potente allucinogeno naturale la cui assunzione può provocare allucinazioni, distorsioni delle percezioni sensoriali, di spazio e tempo, perdita di contatto con la realtà, depressione e fenomeni di dissociazione. Possono considerarsi eco drugs anche diverse tipologie di semi hawaiani o messicani, l’assenzio etc.
Effetti collaterali
Come abbiamo visto molte di queste sostanze possono avere imprevedibili effetti collaterali sul sistema nervoso centrale.
L’efedrina ad esempio agendo sul sistema nervoso simpatico può provocare stati di ansia e confusione, irrequietezza, insonnia ed addirittura nei casi più gravi stati psicotici, attacchi cardiaci, ictus, psicosi paranoiche ed allucinazioni.
Non è un caso infatti che la Food and Drug Administration (l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, dipendente dal Dipartimento della salute e dei servizi umani degli Stati Uniti d’America ) sulla base di precisi dati scientifici relativi ha deciso di proibire la commercializzazione di tutti i prodotti che contengono derivati dell’efedrina.
Ci siamo limitati all’esempio dell’efedrina, ma possiamo senza dubbio affermare che anche molte altre fra le più comuni “smart drugs” hanno effetti collaterali per nulla simpatici: nausea, vomito, ansia, palpitazioni, crisi epilettiche, episodi psicotici, sintomi da astinenza sono solo alcuni degli effetti che accomunano molte delle sostanze trattate.
Rimane quindi aperta la domanda da un milione di dollari: dove finiscono i benefici ed inizia il rischio?
Furbe o dannose? Questo è il dilemma …
Il quesito appena posto non è di facile soluzione ma sicuramente molte evidenze scientifiche dimostrano che i miglioramenti nelle prestazioni cognitive assicurati da alcune smart drugs si pagano cari in termini di plasticità cerebrale ovvero si potenziano aree del cervello che alla lunga rischiano addirittura di regredire.
Il successo sempre crescente di queste sostanze “furbe” è senza dubbio da attribuire all’immaginario che esse creano: a fare da sfondo all’utilizzo delle smart drugs non vi è infatti un contesto di degrado e squallore, ma al contrario le si associa ad una modalità edonista e positiva di stare in società.
Incrementare il proprio potenziale, espandere la mente, socializzare senza problemi sono solo alcuni dei valori veicolati dalle smart drugs, per cui non riesce difficile immaginare che possano fare presa soprattutto su un target giovanile.
Un altro aspetto fondamentale da considerare è che il mondo delle smart drugs risulta essere piuttosto variegato, per cui ne fanno parte anche sostanze di largo consumo ( il caffè, ca va sans dire ) i cui effetti – senza alcuna forma di abuso – sono effettivamente innocui.
Insomma, caro lettore, se ti aspettavi una risposta rigorosa e definitiva al quesito di partenza rimarrai deluso: l’argomento va davvero approfondito ulteriormente, perché distinguere caso per caso è il punto di partenza necessario per conoscere e poter scegliere in modo consapevole.
Considerazioni finali
Dove si acquistano? E le sostanze reperibili in farmacia? E gli smart-shop? E la legislazione corrente in Italia e nel mondo? Eh caro lettore, quante pretese!
Le domande a cui non abbiamo dato risposta, o gli aspetti appena accennati e non approfonditi sono davvero numerosi, lo sappiamo, ne teniamo conto e intimamente soffriamo quando il nostro amato lettore non appaga del tutto la sua sete interminabile di conoscenza.
Appurato ciò, bisogna tener conto che il nostro articolo serviva per solleticare ulteriormente la curiosità del lettore già in parte erudito sull’argomento e introdurre l’argomento al neofita “a digiuno” sul tema.
L’argomento “smart drugs” è peraltro un mondo in continua evoluzione, per cui non è difficile trovare in Rete migliaia di articoli o libri che ne parlano: noi continueremo ad informarci per poter eventualmente tornare sull’argomento con nuove consapevolezze, sperando che anche tu – caro lettore – faccia lo stesso!
